Recensioni
Ho avuto più volte l’occasione di ascoltare le interpretazioni di Andrea Trovato. Ritengo che queste possano già rappresentare un punto di riferimento (…) Il virtuosismo di Trovato giunge ad un pianismo che mai antepone il mero aspetto meccanico agli alti valori artistici e di pensiero di ogni pagina letta, analizzata, studiata, amata e offerta infine agli appassionati con estrema generosità. (…) Effettivamente egli è un autentico pianista-musicista.
(Luigi Fait)
Nel dipanare le fila della Sinfonia non solo ha colto la fisionomia generale di questa pièce, forse unica nella storia della musica, ma ne ha magistralmente interpretato lo spirito mediante la sofisticata padronanza della tastiera, trasponendo la magia del colore orchestrale berlioziano nella tavolozza organistica con una brillante individuazione dei registri più appropriati (micidiale un beffardo cromorno per la parodia dell’idée fixe nell’ultimo tempo!). La serata ha fatto registrare i complimenti dell’Ambasciata di Francia attraverso l’addetto culturali Delphine Borione, il proprio compiacimento per un evento di così alta valenza artistica e culturale. (…) L’impresa di Trovato costituiva il clou del Festival (si è trattato oltretutto di una prima assoluta, poiché della “Fantastica” esiste soltanto la versione di Liszt, mentre nessuno aveva ancora osato la versione integrale per organo.
(Strumenti e Musica)
Tecnica, virtuosismo e tocco gli hanno consentito dei «pianissimi» a lunga tenuta, crescendi e diminuendi sonori di coloriture sorprendenti, anche agli orecchi di un profano. Ottimo il cantabile, che, soprattutto in Debussy richiede coscienza e profondità interpretative. Ogni nota ha avuto il suo risalto, la sua intensità emotiva ed evocativa. Nel pianista ha vissuto il compositore: esecutore ed autore si sono fusi in un’esecuzione pienamente consapevole.
(Il Tirreno)
…le doti strumentali di questo giovane esecutore sono fuori del comune. La memoria è lucida. L’intuito musicale si tende come un arco. Qualunque problema tecnico viene superato in scioltezza. Trovato lo sa e ne approfitta. Nel concerto lascia ampio spazio alle pagine lisztiane estraendone, compiaciuto, cose mirabolanti.
(Il Piccolo)
La gradevolezza estrema della musica in programma, i ritmi trascinanti della Rapsodia, resi da Andrea Trovato con una pienezza di adesione totale e travolgente hanno fatto sì che il concerto si trasformasse in trionfo
(Notiziario Tiburtino)
Entusiasmante il recital del pianista Andrea Trovato che ha galvanizzato il pubblico (…) con trascinanti interpretazioni di Beethoven, Dvorak, Gershwin offerte con eccezionale equilibrio, spumeggiante tecnica e non comune sensibilità. Successo strepitoso.
(Musica e Scuola)
Concert exceptionnel pour pianiste virtuose. …La technique d’Andrea Trovato est irréprochable et sa virtuosité prodigieuse. Sous ses doigts magiques, les notes s’écoulent claires, limpides comme des perles de rosée, puis jaillissent parfois en gerbes magnifiques, irisées de tuotes les couleurs de l’arc en ciel.
(La Provence)
Trovato ha spaziato da Beethoven a Gershwin con disinvoltura ed eleganza (…) un Beethoven molto raffinato ed intimo nello stesso tempo (…) Chopin sempre eseguito con quel modo di porgere la frase in maniera intimistica e personalissima (…) sonorità che pochi pianisti, anche più noti, riescono a trasmettere al pubblico.
(Il Corriere di Firenze)
La sensibilità del giovane Trovato ci rende tutte quelle rifrazioni cromatiche dell’infinito wagneriano che Liszt reinventa, a volte condensa, ma soprattutto estende sontuosamente innalzando monumenti sonori gotici: capace di adeguarsi alla linea melodica cristallina di Donizetti, Trovato cambia registro e in una cascata di notine fa brillare il «T’amo ingrata» di Edgardo per Lucia come fosse canto lirico. Trovato sceglie quando essere «orchestra» e quando «voce» (…) Andrea Trovato ha convinto con una meravigliosa ubriacatura di suoni e colori.
(La Nazione)
Un organo che sogna, canta e balla. C’era una volta Johann Sebastian Bach, abilissimo nel trasferire sulle teutoniche tastiere il veneziano Vivaldi. E oggi c’è Andrea Trovato: pure lui (con tutto il rispetto per Bach), niente male nel trascrivere per organo la Fantastica di Berlioz: una sfida da cui il giovane artista toscano esce vincente, pur rinunciando a campane, timpani e un esercito di fiati e archi
(Suonare News)
Nel dipanare le fila della Sinfonia non solo ha colto la fisionomia generale di questa pièce, forse unica nella storia della musica, ma ne ha magistralmente interpretato lo spirito mediante la sofisticata padronanza della tastiera, trasponendo la magia del colore orchestrale berlioziano nella tavolozza organistica con una brillante individuazione dei registri più appropriati (micidiale un beffardo cromorno per la parodia dell’idée fixe nell’ultimo tempo!). La serata ha fatto registrare i complimenti dell’Ambasciata di Francia attraverso l’addetto culturali Delphine Borione, il proprio compiacimento per un evento di così alta valenza artistica e culturale. (…) L’impresa di Trovato costituiva il clou del Festival (si è trattato oltretutto di una prima assoluta, poiché della “Fantastica” esiste soltanto la versione di Liszt, mentre nessuno aveva ancora osato la versione integrale per organo.
(Strumenti e Musica)
Suona con gesto fluido e sensibilità al rapporto fra la radice teatrale e la trasfigurazione lisztiana
(L’Ape Musicale)